mercoledì 5 novembre 2014

La pubblicità

31 ottobre 2014 prima lezione di Marketing strategico del nuovo anno accademico, tenuta dal docente Corrado Corradini presso la Libera accademia di belle arti-LABA di Torbole

Steve Jobs disse '' Io permetterò a migliaia di persone di avere la musica in tasca perchè la musica è emozione, arriva al cuore''.
La parola d'ordine per noi designer è emozione, disegnarla e venderla. Questo processo è frutto di una comunicazione, che attiva dei valori palesi o nascosti nelle persone, che si identificano nel prodotto e lo acquistano. La pubblicità è comunicazione, è la trasmissione di questi valori.
Tutti i giorni la pubblicità ci induce a comprare un oggetto, un servizio o ad abbracciare una filosofia di pensiero facendoci credere che noi l'abbiamo scelta.
Ma noi abbiamo veramente scelto tutto questo?
Ora vediamo meglio come la pubblicità agisce su di noi.
Tutti noi siamo costantemente bombardati da input, che ci cambiano, ci ispirano, ci fanno riflettere o agire d'impulso. Tutto dentro e fuori noi si muove velocemente creando inevitabilmente un rapporto di dualità che ci porta a delle scelte: Mi piace o Non mi piace? I pubblicitari lo sanno e agiscono su questo, perchè quando ti piace scegli: Lo compro o Non lo compro? o meglio Posso o Non posso? Un energia costante che ci attrae o ci respinge proprio perchè si tratta di identificarsi in certi valori. Noi per la pubblicità siamo quindi un campo ossia uno spazio in cui muoversi simboleggiato da un cerchio vuoto. Nel mezzo del cerchio c'è un punto, la nostra coscienza che continua a muoversi per gli input costanti. Prima di acquistare dovremmo fermarci, determinare il nostro punto di scelta, centrandoci nel cerchio immaginario così da essere sempre coscienti di ciò che scegliamo perchè da questo dipende la nostra libertà.

Per comprendere meglio il meccanismo delle pubblicità ne ho analizzate dieci e ho notato come la donna ne faccia da padrona. Dalla pubblicità di Calzedonia dove Julia Roberts indossa in diversi momenti della giornata i loro prodotti, a Claudia Schiffer che ''preferisce guidare una tedesca '' nella pubblicità della Opel, anche nella pubblicità della Clio della Renault una donna in carriera è la protagonista, passiamo poi alla casalinga della pubblicità della Vanish, alla dottoressa e alla mamma nella pubblicità della Pampers, alla sportiva Federica Pellegrini per lo shampoo Head&Shoulders, alle diverse pubblicità come quella della Polase o del Buscofen Act dove una donna comune cura i propri malesseri, alle pubblicità mirate all'acquisto di capi d'abbigliamento come H&M e showroomprive o zalando a tanti altri.
Molte pubblicità raffigurano la donna in svariate vesti e tutto questo agisce sulla mentalità collettiva. Alcuni pensieri si possono riassumere in ''Gli uomini agiscono, le donne appaiono'' ''Gli uomini guardano le donne'' Le donne guardano se stesse mentre sono guardate'' e via dicendo. Tutto questo innesca inevitabili meccanismi sulla relazione uomo donna e anche sul rapporto delle donne con se stesse.

Se volgiamo uno sguardo sul mercato pubblicitario (dati del 2013) che frutta Ml euro è proprio la Tv che con il 55% occupa la maggior parte della fetta seguita dai quotidiani 14%, da Internet 8 %, periodici 8 % ,transit 2%, outdoor 1% e altri. Tutto questo rafforza la tesi di quanto la pubblicità sia parte della nostra quotidianità e la influenzi.

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