19 dicembre 2014 settima lezione di Mind Marketing tenuta dal docente Corrado Corradini presso la Libera accademia di belle arti -LABA di Torbole
In questa lezione abbiamo contestualizzato il tema
dell'incontro precedente al mondo del design, dando corpo agli input
dell'altra volta su luce, sensi, idea e applicazione.
Il design rientra nell'ambito del marketing
sensoriale attraverso oggetti che si osservano
( vista ) e si toccano
( tatto). Lo studio di un oggetto di design avviene in modo diretto
attraverso delle valutazioni a priori e indiretto o inconscio, e in
questo caso ci viene in aiuto il Mind Marketing per guidarci verso
la strada della buona progettazione.
Il colore è uno degli elementi principali che fa
scattare un'emozione,
COLORE-SENSAZIONE-SENTIMENTO-PAROLE-VALORI
Nello scorso incontro si definiva il colore come
qualcosa che non esiste materialmente ma si manifesta, oggi
aggiungiamo che la sua vibrazione ci porta all'acquisto perchè la
scelta di un colore genera dei sentimenti che sono sempre associati a
ciò che acquistiamo. Nel Mind Marketing uno schema che ci torna
utile è quello delle cosiddette bad words, aggettivi che usiamo nel
linguaggio comune per descrivere cose o persone come : terra terra,
sfigato, tamarro, ingenuo naif ...etc, ogni parola si colloca negli
otto poliemozionali superficiali che abbiamo analizzato nelle scorse
lezioni e ce ne fanno comprendere meglio i significati. Abbiamo fatto
degli esempi in classe, prendendo diversi oggetti, ne abbiamo
analizzato i colori, ad esempio il fucsia si colloca nella sfera tra
eccitazione e aggressività, le sue bad words sono tamarro, bastardo
dentro, il nero è nella sfera del pathos, ad esso sono associate
parole come secchione, rompic., sfigato. Le sensazioni e i colori sono
importanti tanto quanto lo sono le forme, tutto è collegato e mirato
a generare quei valori che ti portano a scegliere un oggetto
piuttosto che un altro, il fine ultimo di un designer.
Ciò che progettiamo è un concept che arriva alle
persone in un determinato modo attraverso una codificazione
collettiva:
codificazione visiva, sfera dello sguardo
codificazione auditiva
codificazione musicale, quindi sfera dell'ascolto
codificazione antropografica, rapporto tra segno e
ambito culturale (uomo-segno).
Progettare quindi significa tenere presente
l'importanza della forma, del colore e di quelle sensazioni che
nascono dall'osservazione, l'importanza del materiale per vivere
l'oggetto toccandolo e ascoltando il rumore che questo contatto ci
regala, senza mai dimenticare che veniamo da un ambito culturale
preciso per cui ad ogni forma, colore, rumore sono associati precisi
orientamenti collettivi.