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ottobre 2014 prima lezione di Marketing
strategico del nuovo anno accademico, tenuta dal docente Corrado
Corradini presso
la Libera
accademia di belle arti-LABA di
Torbole
Steve Jobs disse '' Io permetterò a migliaia di
persone di avere la musica in tasca perchè la musica è emozione,
arriva al cuore''.
La parola d'ordine per noi designer è emozione,
disegnarla e venderla. Questo processo è frutto di una
comunicazione, che attiva dei valori palesi o nascosti nelle persone,
che si identificano nel prodotto e lo acquistano. La pubblicità è
comunicazione, è la trasmissione di questi valori.
Tutti i giorni la pubblicità ci induce a comprare un
oggetto, un servizio o ad abbracciare una filosofia di pensiero
facendoci credere che noi l'abbiamo scelta.
Ma noi abbiamo veramente scelto tutto questo?
Ora vediamo meglio come la pubblicità agisce su di
noi.
Tutti noi siamo costantemente bombardati da input,
che ci cambiano, ci ispirano, ci fanno riflettere o agire d'impulso.
Tutto dentro e fuori noi si muove velocemente creando inevitabilmente
un rapporto di dualità che ci porta a delle scelte: Mi piace o Non
mi piace? I pubblicitari lo sanno e agiscono su questo, perchè
quando ti piace scegli: Lo compro o Non lo compro? o meglio Posso o
Non posso? Un energia costante che ci attrae o ci respinge proprio
perchè si tratta di identificarsi in certi valori. Noi per la
pubblicità siamo quindi un campo ossia uno spazio in cui muoversi
simboleggiato da un cerchio vuoto. Nel mezzo del cerchio c'è un
punto, la nostra coscienza che continua a muoversi per gli input
costanti. Prima di acquistare dovremmo fermarci, determinare il
nostro punto di scelta, centrandoci nel cerchio immaginario così da
essere sempre coscienti di ciò che scegliamo perchè da
questo dipende la nostra libertà.
Per comprendere meglio il meccanismo delle pubblicità ne ho analizzate dieci e ho notato
come la donna ne faccia da padrona. Dalla pubblicità di Calzedonia
dove Julia Roberts indossa in diversi momenti della giornata i loro
prodotti, a Claudia Schiffer che ''preferisce guidare una tedesca ''
nella pubblicità della Opel, anche nella pubblicità della Clio
della Renault una donna in carriera è la protagonista, passiamo poi
alla casalinga della pubblicità della Vanish, alla dottoressa e alla
mamma nella pubblicità della Pampers, alla sportiva Federica
Pellegrini per lo shampoo Head&Shoulders, alle diverse pubblicità
come quella della Polase o del Buscofen Act dove una donna comune
cura i propri malesseri, alle pubblicità mirate all'acquisto di capi
d'abbigliamento come H&M e showroomprive o zalando a tanti altri.
Molte pubblicità
raffigurano la donna in svariate vesti e tutto questo agisce sulla
mentalità collettiva. Alcuni pensieri si possono riassumere in ''Gli
uomini agiscono, le donne appaiono'' ''Gli uomini guardano le donne''
Le donne guardano se stesse mentre sono guardate'' e via dicendo.
Tutto questo innesca inevitabili meccanismi sulla relazione uomo
donna e anche sul rapporto delle donne con se stesse.
Se volgiamo uno sguardo sul mercato pubblicitario (dati del 2013) che frutta Ml euro è proprio la Tv che con il 55% occupa la maggior parte della fetta seguita dai quotidiani 14%, da Internet 8 %, periodici 8 % ,transit 2%, outdoor 1% e altri. Tutto questo rafforza la tesi di quanto la pubblicità sia parte della nostra quotidianità e la influenzi.
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